giovedì 29 gennaio 2009

Lo strip piecing

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In vista del mio prossimo tutorial vi vorrei parlare di una tecnica di patchwork molto semplice e veloce da eseguire e sicuramente di grande effetto: lo strip piecing.
Oggi, con qualche schema, vi vorrei spiegare in cosa consiste la tecnica, per poi metterci all’opera a partire dal prossimo post… per fare ovviamente qualcosa di sfizioso.
Vi propongo prima la tecnica base, poi una variante a 2 gruppi di colori, una con tagli obliqui ed infine una galleria di modelli che ho raccolto on-line per stimolare un po' la fantasia.

Giusto per anticipare un po' il tema del prossimo tutorial e non farvi scoraggiare con tanta teoria... vi dico solo che si intitolerà "strip piece da passeggio". Ho detto anche troppo. Via alle spiegazioni!

Tecnica di Base

La tecnica di base si svolge in due passaggi in cui la stoffa viene tagliata a strisce e poi ricucita.
Nei miei schemi io immagino di avere 3 stoffe, nulla vieta di farlo con un numero maggiore di colori.

Passo 1: Dalle 3 stoffe ricavo delle striscioline di stoffa tutte uguali. Il piano di taglio e il cutter sicuramente mi saranno di grande aiuto per questo lavoro.

Passo 2: Cucio le strisce di stoffa tra loro alternando i tre colori. Poi stiro dal rovescio piegando i margini di cucitura tutti da un lato. Di fatto ottengo un nuovo tessuto a righe.

Passo 3: Taglio nuovamente il tessuto ottenuto a strisce, perpendicolari alle precedenti. Ottengo quindi delle fettucce composte da quadratini tutti uguali.

Passo 4: Assemblo queste fettucce come preferisco ad esempio cucendole sfalsate. Anche in questo caso stiro i margini di cucitura tutti nello stesso verso. Ottengo un tessuto a quadretti che fonde insieme i tre tessuti di partenza.


Variante con 2 gruppi colori

Infinite sono le varianti di questa tecnica. Basta provare a giocare un po’ con dei pezzi di carta colorata per rendersi conto di quante cose si possano fare.
E’ possibile ad esempio realizzare 2 set di fettucce di colori diversi e alternarle tra loro. Per ottenere un motivo più complesso.



Variante con tagli obliqui

Poi non è necessariamente detto che i tagli debbano esser fatti tutti in verticale e orizzontale. Con tagli obliqui si ottengono risultati molto molto graziosi!
Qui ad esempio, al passo 2 si possono realizzare gruppi di 3 strisce da cui si ricavano dei quadrati tutti uguali:

Questi quadrati possono esser divisi con un taglio verticale per formare dei triangolini:

Ed infine i triangolini riassemblati con fantasia possono formare motivi geometrici deliziosi.


Galleria di modelli raccolti on-line

Le varianti alla tecnica possono riguardare il numero di stoffe usate, la dimensione delle striscioline, sia sul primo taglio che sul secondo, l'angolatura dei tagli e il modo in cui le parti vengono poi riassemblate. Ho fatto un po' di ricerche on-line e ho collezionato alcune immagini. Spazio alla fantasia!

Guarda tutte le immagini



A presto... con lo "strip piece da passeggio"!
D.

lunedì 26 gennaio 2009

La domenica pomeriggio... lezioni private di cucito

Ragazze,
a fronte di alcune richieste sto cominciando questa nuova esperienza. e devo dire che... mi piace! E' divertente e rilassante. Un momento per chiacchierare con qualcuno del mio hobby, oltrechè di insegnamento ovviamente...

Ieri c'è stata la prima lezione con la mia prima alunna: la bellissima Maria Pia.

Su sua richiesta abbiamo iniziato dalle cose più semplici: imparare ad usare la macchina da cucire e l'orlo ai jeans. Non sono mancate un po' di chiacchiere per iniziare a conoscerci e scambiarci idee sulle nuove tecnologie e sui dettagli che rendono chic un abito semplice. Lei è arrivata attrezzatissima, con macchina da cucire elettronica e macchina fotografica per non lasciarsi sfuggire nulla!
Abbiamo parlato degli obiettivi a breve e a lungo termine, fatto l'elenco insieme dell'attrezzatura minima indispensabile per iniziare e stabilito qualche esercizio per la prossima volta.

Ho deciso di riservare la domenica pomeriggio a questo momento di incontro. La mia idea è quella di organizzare lezioni private oppure delle mini classi di 2-3 alunni di pari livello.

Le iscrizioni sono aperte. Chi è interessata/o può scrivermi al mio indirizzo di posta elettronica scuoladicucito@gmail.com. Vi ricordo che io sono di Roma (zona montesacro).

Ciao
D.

martedì 20 gennaio 2009

Recensione del libro "Enciclopedia del Ricamo"

Oggi vi parlo di un libro: l'Enciclopedia del Ricamo di Betty Barnden, edito da Il Castello. L’ho comprato in promozione lo scorso autunno all’hobbyshow di Roma.

Sul sito ci sono un sacco di libri sul cucito, ricamo, pittura per tessuti e l'arte tessile ... se avrò modo vi darò il mio parere anche su qualcun altro.

In questo video lo sfoglio per vedere come è organizzato e dare un’idea dei contenuti che ci si possono trovare dentro.

Tutti i punti sono organizzati in categorie e poi spiegati da una scheda che ne descrive la tecnica e l'impiego.
Per quanto riguarda i punti per stoffa le categorie sono 16 per un totale di 152 tipi di punti
  • Punti lineari,
  • Punti catenella
  • Punti festone
  • Punti incrociati
  • Punti a cappio
  • Punti pieni
  • Ricamo a fili distesi
  • Punti riempitivi
  • Punti sparsi e singoli
  • Punti a rilievo
  • Punti tessuto
  • Punti di unione e tramezzi
  • Punti smock
  • Punti a giorno
  • Ricamo a fili tirati
  • Applicazione di perline e paillettes
Subito dopo ci sono 84 punti per canovaccio questa volta, organizzati in 5 categorie.
  • Punti diagonali
  • Punti dritti
  • Punti incrociati
  • Punti composti
  • Punti a pelo lungo

Non immaginavo proprio che ne potessero esistere tanti diversi!

Segnalo in particolare 7 tipi di punto smock diversi: sono ricami che producono un arricciatura nella stoffa riducendola a circa 1/3 della sua larghezza originale. Sono tutti molto belli e sono particolarmente adatti agli abiti dei bambini… ma non solo! Io lo uso spesso anche per me... prima o poi farò un tutorial su questo argomento. Esiste anche un sistema semplificato che vale proprio la pena di conoscere.

In conclusione... secondo me ne è proprio valsa la pena acquistarlo. Alcuni punti sono deliziosi e finalmente ha dato una ventata di freschezza nel mio repertorio di punti di ricamo che vantava solo "mezzo punto" e "punto croce".

A presto
Daniela

venerdì 16 gennaio 2009

L'orlo dei jeans invecchiato come quello originale

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Fare l'orlo dei jeans è la prima necessità di chiunque impari ad usare la macchina da cucire... che ne dite di farlo uguale a quello originale? Ecco qui a fianco il risultato.

Colgo l'occasione da un piacere che mi ha chiesto una persona cara per farvi vedere come faccio io.

Il segno va preso 1 cm più corto rispetto alla lunghezza definitiva. Faccio combaciare il segno con il punto in cui comincia l’orlino originale dei jeans.

Per la cucitura uso un ago specifico per il jeans. E particolarmente robusto e può cucire senza spezzarsi anche molti strati di jeans contemporaneamente.

La prima operazione è fare una cucitura dritta proprio a ridosso dell'orlino e vista la differenza di spessore tra il lato destro e il lato sinistro della cucitura sono costretta ad usare il mezzo piedino. E' in dotazione con la maggior parte delle macchine da cucire. Attenzione a spostare l'ago prima di insiziare la cucitura, altrimenti l'ago si spezza.

Il filo va scelto nella sfumatura più scura tra tutte quelle del jeans che si confonde molto meglio di quelle più chiare.

Taglio via tutta la parte di jeans che non serve lasciando poco più di ½ cm di stoffa vicino alla cucitura. Le forbici dovranno essere particolarmente buone poichè il jeans è duro da tagliare e si sfrangia facilmente.

Rifinisco il margine vivo del taglio con un punto overlock e l'apposito piedino. Qualora non lo avessi andrà bene anche uno zig zag con il piedino standard. Il vantaggio del primo è che il margine rimane pulito e non si slabbra.

Non rimane che stirare ed il gioco è fatto! E' anche più semplice di un orlo tradizionale.

Aspetto i commenti!
A presto
D.


lunedì 12 gennaio 2009

Un modello semplice per un tessuto difficile... la maglina

Le altre puntate



Ciao, eccomi finalmente alle prese con l’orlo della mia maglia elasticizzata.

Per prima cosa prendo dei punti di riferimento con gli spilli a 3 cm dal bordo e in corrispondenza di questi piego l'orlo e faccio un'imbastitura. A questo punto passo alla macchina da cucire.

Uso l’ago doppio per tessuti elastici. Esiste in diverse larghezze dai 2,5 ai 6 mm. Attenzione però al fatto che in molte macchine la larghezza massima che si può usare è 4mm, soprattutto quelle con crochet oscillante.

L’infilatura si fa esattamente come quando si usa un ago normale, ma con due fili anziché uno solo. Servono quindi due rocchetti di filo. Io in genere ne compro uno solo ed il secondo è semplicemente una spolina fatta con lo stesso filo.
Solo alla fine i due fili si separano per andarsi ad inserire ciascuno nella propria cruna.

L'ago doppio va usato con il punto dritto… Attenzione! Se ci si dimentica si spezza l’ago! Questa raccomandazione ovviamente ha le sue deroghe... ma le vedremo semmai un'altra volta.
E' raccomandabile stringere un po' la tensione del fino fino ad avere la forma desiderata del punto sul retro, dove si forma di fatto uno zig zag. Una tensione eccessiva però rende meno elastico il punto, quindi niente eccessi!

La guida sul piano di lavoro mi aiuta ad andare dritta durante il lavoro.

In un attimo l'orlo è pronto.

In conclusione, questa maglia è stata veramente semplice e veloce e mi sta così bene che l'ho indossata il giorno di Natale. L'ho anche replicata con un tessuto diverso di ciniglia bielastica per farne un regalino. :)

Spero vi sia piaciuta. Fatemi sapere se metterete in atto i miei consigli e soprattutto... mandatemi le foto dei vostri lavori!

A presto.
D.

giovedì 8 gennaio 2009

Un modello semplice per un tessuto difficile... la maglina

Le altre puntate



In questa puntata termino di montare la maglia e lascerò solo l'orlo per la prossima ed ultima. Adesso finalmente si riescono a comprendere tutti i vantaggi di questo modello e il motivo per cui l'ho chiamato "semplice". Sia la manica che il collo sono banali da montare e veramente a prova di errore! Non è possibile sbagliare.

Attaccare le maniche


Ecco la situazione in cui mi trovo: Ho già cucito il corpo e le maniche separatamente. Faccio notare che il corpo è al rovescio mentre la manica è al dritto, con i margini di cucitura all’interno.
Facendo attenzione a non invertire le maniche ne inserisco una dentro alla maglia ed allineo i margini.
Attaccare questa manica è semplicissimo perché il giro non è completo e non c’è fare alcun molleggio. Roba da 2 minuti!

Cucire la fascia di rifinitura del collo


Piego a metà la fascia che guarnisce lo scollo dritto contro dritto e la cucio sul lato corto formando un tubo. Poi la piego a metà nel senso della lunghezza per farla diventare doppia.
Divido la fascia e lo scollo in 4 parti uguali che mi servono come riferimenti per distribuire bene l’ampiezza su tutto lo scollo.

A questo punto una cucitura dall’interno ferma contemporaneamente i due strati della fascia, lo scollo e due striscioline di raso che ho posizionato simmetriche a mo’ di spalline.
Per evitare che il margine interno di questa cucitura si rovesci faccio un’impuntura con il punto triplo elastico. Come anticipato, essendo una cucitura orizzontale non viene particolarmente bella… ma è coperta dalla fascia e me ne preoccupo poco.

A presto
D.

ristrutturare casa

ristrutturare la casa

Leggi e crea, recensione dei libri interessanti

Ciao,
oggi inizia una nuova rubrica su Scuola di Cucito!
Leggi e Crea… dedicata al commento di libri che trovo utili e interessanti.
Fatemi sapere se vi piace l'iniziativa! Aspetto commenti!

Di seguito l'elenco dei libri, di alcuni di essi è già presente la recensione, con un filmato commentato naturalmente. I titoli sono suddivisi per argomento e presentati in ordine alfabetico.

Il numero di asterischi indica il livello di conoscenze richiesto (*=base, **=intermedio, ***=avanzato):

Cucito e confezione

  • Enciclopedia dei Punti di Cucito e dei Tessuti **
    di Lorna Knight, edito da Il Castello

  • Il libro del cucito *
    di wendy Gardiner, edito da Hoepli
Creatività
  • Borsette di stoffa ricamate **
    di Jenny Rolfe, edito da Il Castello

  • Moda Creativa *
    di Alessandra Scarlata, edito da aaa

  • Pochette ricamate a macchina **
    di Jenny Rolfe, edito da Il Castello
Ricamo
Modellistica e produzione industriale
  • Il modellismo sartoriale **
    edito da Fernando Burgo Editore

  • La moda nell'industria ***
    di Sebastiano Di Rienzo, edito da Editrice San Marco

  • Modellistica integrata e fondamenti di confezione volume 1 **
    di Cosetta Grana ed Angela Bellinello, edito da Editrice San Marco

  • Modellistica integrata e fondamenti di confezione volume 2 **
    di Cosetta Grana ed Angela Bellinello, edito da Editrice San Marco

  • Processi e metodi della produzione per la Moda ***
    di Tatiana Aglietti, edito da Hoepli

  • Progettare Abbigliamento 1 ***
    di Pasquale Palmisano e Giulio Palmisano, edito da Hoepli

  • Tecnologie della Modellistica e della Confezione **
    di Tatiana Aglietti e Riccardo Barsi, edito da Hoepli
Figurino di moda e stilismo
  • Corso di disegno per stilisti *
    di Caroline Tatham e Julian Saeman

  • Disegno del figurino di moda e Stilismo *
    di Nino G.Martinelli, edito da Editrice San Marco

  • Disegno di moda *
    di Carla Cella, edito da Hoeply
Moda
  • I colori del vestire *
    di Lia luzzatto, edito da Hoepli

  • Moda e Dintorni *
    di Maria Daniela Demaria, edito da Hoepli
Studio dei tessuti
  • Tecnologia e merceologia tessile 1 **
    di Cosetta Grana, edito da Editrice San Marco

  • Tecnologia e merceologia tessile 2 **
    di Cosetta Grana, edito da Editrice San Marco

  • Textile Design **
    di Renata Pompas, edito da Hoepli
Microlingua
  • In the showroom **
    di Paola Gherardelli ed Elisa Wiley Harrison, edoto da Hoepli

domenica 4 gennaio 2009

Un modello semplice per un tessuto difficile... la maglina

Le altre puntate




Inizio l'anno nuovo con una puntatona! Un vero vademecum per tagliare e cucire la maglina bielastica! Quante volte mi sono stati chiesti consigli per cucire il jersey e i tessuti elasticizzati!

Nelle scorse puntate ho realizzato il cartamodello sulla base di una t-shirt aggiungendo uno scollo ampio, maniche svasate ed un orlo abbastanza lungo.

Anche se non sembra a questo punto sono a metà strada del mio progetto con la maglina perchè da qui in poi sarà una passeggiata!

Consigli per il taglio della stoffa


Dispongo il cartamodello sul tessuto piegato a metà nel senso della lunghezza, con il dritto all’interno come di consueto. Allineo il centro del davanti e del dietro lungo la linea di piegatura della stoffa.

Sistemo sotto alla stoffa il piano di taglio autorigenerante da impiegare con il cutter a rotella. Ha la proprietà di non rovinare la lama del cutter ed inoltre i piccoli solchi che si creano durante il taglio spariscono da soli in qualche giorno ed è sempre come nuovo.
Sul piano ci sono dei tracciati graduati utili per fare linee parallele e angoli di 30°, 45° 60° e ovviamente angoli retti.
Attenzione solo a non esporlo a fonti di calore (i termosifoni!!!) e a riporlo in piano o appeso ma mai appoggiato in verticale (ad esempio dietro ad un mobile)

Con il cutter il taglio è netto e preciso. Evito che la maglina si muova e si estenda in modo irregolare, come accadrebbe con le forbici. Inoltre, se la stoffa tende a sfilarsi (come le calze per intenderci), il fatto di non muoverla molto sicuramente ci aiuta.

Posso usare il cutter a mano libera per i tagli molto curvi, come il giro manica. Mi posso far accompagnare dal regolo di plastica per i tagli dritti o quelli poco curvi cambiandone spesso l’inclinazione. Il regolo, oltre ad aiutarmi ad andare dritta ha anche la funzione di tenere ben fermi i due strati di tessuto.

Per le misure lunghe in cui l’apposito regolo non sarebbe sufficiente posso usare con il cutter una riga di legno o di plastica. Sono da evitare le righe di metallo che rovinerebbero la lama.
Posso tagliare contemporaneamente con il cutter anche più strati di stoffa e il numero massimo dipende dallo spessore della stoffa e dalla dimensione della lama. I cutter infatti esistono in 3 misure. Una piccolissima per tagli curvi e minuziosi, una media (la mia) per la maggior parte degli usi e una grande per tagli dritti su grandi spessori (fino a 6-8 strati di velluto).


Nel taglio lascio un centimetro di stoffa tutto attorno al cartamodello e 3 cm in coincidenza degli orli.

Oltre alle tre parti del cartamodello che ho già disegnato ho bisogno di una fascia dritta di tessuto che avvolga le spalle. Ne calcolo la lunghezza totale facendo la somma dell’ampiezza dello scollo misurato sul davanti, sul dietro e sulla manica. Ovviamente il cartamodello riproduce solo metà del corpo, quindi la lunghezza totale deve essere raddoppiata. Con la lunghezza che ho calcolato ricavo dal tessuto avanzato un rettangolo di stoffa alto circa 30 cm.

Questo modello non necessita di alcun rinforzo, quindi posso passare direttamente alla cucitura!

Consigli per cucire i tessuti molto elasticizzati


Per assemblare la maglia non faccio né punti lenti né imbastiture se non quando strettamente indispensabile. Uso gli spilli speciali che possono passare sotto al piedino della macchina da cucire. Sono più lunghi e più flessibili degli spilli comuni… e inoltre hanno il fiorellino in testa che li rende ben visibili permettendomi di rallentare un po’ prima di cucirci sopra ed inoltre impedisce loro di scivolare dentro alla maglia sfilandosi dalla parte opposta.

Il problema più frequente è quello delle cuciture in cui ai normali punti dritti si alternano dei brutti punti lunghi. Vuol dire che la macchina ogni tanto non aggancia correttamente il filo di sotto e si dice che "salta i punti".

Nella maggior parte dei casi questo è dovuto ad un ago sbagliato o spuntato. E’ importante quindi in primo luogo usare gli aghi speciali specifici per i tessuti stretch. Hanno la punta sottilissima per entrare meglio nella stoffa e non saltare mai punti.

Scelgo il punto overlock. E’ un punto che contemporaneamente cuce e rifinisce, sostituisce quindi il doppio passaggio di cucitura tripla e zig zag. Inoltre è elastico e il filo non rischia di strapparsi se viene tirata la cucitura. A differenza dello zig zag non slabbra i margini.


Dopo la prima prova su un avanzo di stoffa faccio alcuni aggiustamenti.
Diminuisco drasticamente la pressione del piedino fino ad un valore minimo indispensabile per garantire il trasporto.


Aggiusto il bilanciamento del punto per ottenerlo bello e simmetrico. Spesso infatti sui tessuti elastici la forma del punto sembra come dilatata.

Ulteriore accorgimento è quello di usare il piedino rivestito in teflon. Si tratta di un materiale che viene definito “lubrificante solido” per la sua caratteristica di scivolare su qualsiasi superfice.

Ed ancora… Evito sempre di tirare la stoffa durante la cucitura e se serve uso la punta di uno spillo per accompagnarla al suo passaggio sotto al piedino.

Pant, pant... ho il fiatone dopo questa maratona di consigli, spero siano utili. :)

A presto
D.